Sabbiatura
Tutto quello che occorre conoscere sulla pulizia dell’opera viva (parte sommersa dello scafo).
Sabbiatura
La carena delle imbarcazioni, così come qualsiasi superficie sommersa, è soggetta al cosiddetto fenomeno del “marine fouling”, ovvero la colonizzazione da parte di cirripedi, alghe, e altri organismi acquatici.
Gli stessi organismi che colonizzano banchine, pontili e catenarie dei porti di tutto il mondo. Il grado di incrostazione della carena nel tempo dipende dall’abbondanza e dalla varietà degli organismi presenti nell’ambiente.
Le tempistiche relative alla manutenzione, dipendono, come abbiamo già detto, dal tempo che impiega la carena a coprirsi di vegetazione dipende da tanti fattori: la zona, Il porto in cui staziona la barca, la vernice che è stata applicata, quanto tempo è rimasta ferma…
Non esiste perciò un intervallo di tempo universalmente indicato per fare carena.
In genere questa operazione si svolge una volta l’anno, durante il periodo di inattività della barca.
I procedimenti di pulizia consigliati, da chi come noi, offre questi servizi da molti anni si basano su due fasi principali:
La rimozione di vernice antivegetativa
da carene, eliche, bulbo, asse, piede poppiero, trust, zinchi, e tutto ciò che resta normalmente sommerso, mediante sabbiatura a pressione controllata con inerti certificati e biologici, al fine di garantire e mantenere una superficie esterna dell’opera viva perfettamente liscia tale da ridurre le aderenze scafo/acqua durante la navigazione, e quindi i costi di carburante. Fondamentale la totale rimozione delle polveri provocate dagli inerti.
L’ Applicazione di nuova vernice antivegetativa,
la cui scelta dipende dalla tipologia della barca, dall’utilizzo della stessa e delle acque in cui si naviga. Tra le caratteristiche fondamentali di una vernice antivegetativa abbiamo: la facilità di applicazione, l’efficacia, il rispetto dell’ambiente e la durata; esistono tre tipi di antivegetativa: a matrice morbida, a matrice dura e auto levigante.
In conclusione
un buon intervento prevedrà di riportare il primo anno a zero la carena, applicando due mani di primer di colore diverso per poter stabilire il momento per applicare un’altra mano, per ottenere uno spessore costante, e due mani di antivegetativa. La seconda mano andrebbe data pochi giorni prima del varo, in modo che non perda di efficacia a causa dell’esposizione ad acqua, sole e aria.
IL PROBLEMA DELL’OSMOSI.
La vetroresina, considerata un materiale innovativo nel settore della cantieristica nautica e presentata inizialmente come un materiale resistente e privo di manutenzione, ha però dimostrato nel corso degli anni di essere sempre più sovente soggetta ad un tipo di alterazione denominata “osmosi”. Il problema dell’osmosi si manifesta con la presenza di bolle o rigonfiamenti, causati dall’infiltrazione di umidità sotto la strato di gelcoat. A secondo della sua intensità, in taluni casi può essere necessario asportare completamente lo strato di gelcoat mentre, laddove il fenomeno è invece solo circoscritto ad alcune zone della superficie si può procedere alla sua impermeabilizzazione con l’applicazione di 2-3 mani di appositi prodotti Antiosmotici . Questo è un prodotto epossidico bicomponente senza solvente ad alto spessore che permette di creare una barriera isolante completamente impermeabile in grado di contrastare efficacemente l’insorgere dell’osmosi.
Ciclo Intensivo di Sabbiatura dell’Opera Viva dell’Unità
DESCRIZIONE
Eliminazione del gelcoat e tutto il laminato sfogliante. La pulizia delle carene è un intervento di ordinaria manutenzione che si effettua con cadenza annuale al fine di garantire e mantenere una superficie
esterna dell’opera viva perfettamente liscia tale da ridurre le aderenze scafo/acqua durante la navigazione. Oltre la pulizia della carena essa mira ad una prevenzione di Osmosi che si può presentare se nella parte inferiore dell’imbarcazione poiché i vari strati di antivegetativa possono nascondere micro lesioni che facciano si che l’acqua salata subentri e crei un discostamento della parte resinosa formata da mat e stuoia.
La metodologia di applicazione prevede l’utilizzo di un sistema di sabbiatura ecologica e selettiva con la possibilità di regolare i parametri operativi ovvero la pressione da o.2 a 8 bar a seconda del tipo di
lavorazione da eseguire, nonché la miscela inerte/aria. Inoltre utilizza materiali inerti di varie granulometrie e totalmente ecologici che consentono di rispettare i requisiti della norma ISO 14000.Succesivamente si procede con un trattamento manuale mediante orbitale di tutta la parte interessata con grane di diversa spessore ed infine viene applicato uno strato di Aggrappante detto Primer che isoli l’opera viva da ogni infiltrazione d’acqua e permetta ai successivi strati di antivegetativa di aderire perfettamente alla carena .
Il Cantiere Nautico Reggio Sas come strumento per misurare l’osmosi utilizza il SKINDER
Prima di eseguire qualsiasi tipo di lavorazione su imbarcazioni in vetroresina o inlegno è sempre bene accertarsi dello stato d’umidità dello scafo. La presenza d’umidità infatti vanificherebbe qualsiasi buon intervento di ristrutturazione o riparazione poiché la presenza d’acqua sotto forma di umidità nel manufatto nel tempo potrebbe pregiudicare il ciclo di pitturazione, di stuccatura, di incollaggio, di resinatura.
Ecco che allora l’uso del lo strumento di rilevazione dell’umidità SKINDER risulta nella fase preliminare di ogni intervento indispensabile per poter assicurare una buona riuscita dei lavori.
SKINDER è uno strumento che permette la misurazione dell’umidità nel legno e vetroresina senza danneggiare le superfici. SKINDER misura anche l’umidità relativa dell’aria (U.R.), la temperatura ambiente e la temperatura della superficie da trattare.
Tutte queste caratteristiche stanno nel palmo della mano e si portano ovunque.
La rilevazione dell’umidità (H2O) nello stratificato di vetroresina (fiberglass) o legno (compensato, massello, massello incrociato, compensato e massello sovrapposti ecc. ecc.) avviene per principio di conducibilità, per trasmissione d’umidità tra i due supporti di gomma che si trovano nella parte sottostante allo strumento e che vengono appoggiati alla superficie da esaminare. A seconda del tipo di superficie della quale vogliamo fare la misurazione sceglieremo una delle seguenti superfici:
- LEGNO in acqua salata “Wood S.W.” (wood saltwater)
- LEGNO in acqua dolce “Wood F.W.“ (wood freshwater)
- LEGNO alta sensibilità “High Sens.” (wood highsensibility)
- VETRORESINA “Fiber GRP” (Fiber Glass)
- VETRORESINA alta sensibilità “Fiber GRP HS” (Fiber Glass HS)
- TEMPERATURA aria C° “CENT. AIR” (DEG AIR C°)
- PERCENTUALE umidità aria “% R.H.” (% R.H.)
- TEMPERATURA superficie C° “CENT BODY”
Sabbiatura – Refitting
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